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domenica 9 dicembre 2007

Daniele Luttazzi epurato anche da La7

Polemiche anche dentro La7 dopo la decisione

Daniele Luttazzi licenziato:
«Libertà di satira negata»

Il comico: «Spero che ci ripensino». Ferrara (offeso) minacciava di andarsene

Daniele Luttazzi (Olycom)
MILANO — «In Italia non è possibile fare satira libera. Sono sbalordito perché Antonio Campo Dall'Orto (direttore di La7, ndr) ha sospeso il programma senza una spiegazione valida. Mi ha detto che è rimasto colpito da un monologo satirico grottesco che lui ritiene un insulto ma che oggettivamente non lo è, per cui mi aspetto una scusa migliore». Ci risiamo. Luttazzi sospeso, sa di déjà-vu. I fatti. Nella puntata di Decameron in onda otto giorni fa il comico si chiedeva: «Come si fa a sopportare che Berlusconi dica che era contrario alla guerra in Iraq?». Ecco la soluzione: pensare «a Giuliano Ferrara dentro la vasca da bagno» usato come una latrina (i termini sono irriferibili) da Berlusconi, Dell'Utri e Previti. «La motivazione — continua il comico — è che si tratta di un insulto ma non lo è. Si trattava di un'immagine in una articolata pagina di satira che si lega alla tradizione di Ruzzante e che era collegata ad Abu Ghraib. Un monologo a cui ho lavorato un anno e mezzo».

Il video incriminato:



In sua difesa Sabina Guzzanti: «Non ci posso credere, spero sia solo una sospensione, magari un ammonimento e poi lo rimetteranno in onda». No. Nessun ripensamento. Spiega Campo Dall'Orto: «A Luttazzi abbiamo dato la totale libertà di espressione, ma chi ha una libertà così grande deve avere anche senso di responsabilità. È la filosofia della rete. Ciò che è accaduto riguarda l'uso inappropriato del mezzo televisivo, non la libertà di satira. In quell'intervento ho visto solo insulti personali». Avrebbe preso la stessa decisione se non si fosse trattato di un volto storico della sua rete? «Sì. Il fatto che sia stato preso di mira Ferrara è un'aggravante: mi sento come un allenatore di una supersquadra e applico i principi che ho imparato da piccolo, se insulti un tuo compagno non giochi».

Posizioni inconciliabili, conferma Dall'Orto: «Luttazzi ritiene che sia satira grottesca, per me non lo è. Rimane tra i comici più bravi, ma il suo è un errore inaccettabile, che va contro la nostra filosofia: uso responsabile della totale libertà che uno ha». Non bastasse, anche due gialli. Il cdr del TgLa7 ha denunciato che «con un incomprensibile e arrogante atto censorio il vicedirettore ha deciso di non inserire la notizia nell'edizione notturna». Una presa di posizione che non è piaciuta al direttore Piroso: nessun commento ufficiale, ma in una mail al cdr ha chiarito che, in attesa di una verifica sull'accaduto, sospettare che la direzione del TgLa7 pratichi la censura, tanto più su un documento ufficiale dell'azienda, è surreale. Secondo giallo: la decisione è stata presa sulla testa di Ferrara, assicura dall'Orto: «Non ci siamo mai sentiti, non so nemmeno se si sia offeso oppure no». Si concede una battuta: «Ha le spalle larghe». In realtà anche le gambe lunghe: la gag di Luttazzi non è affatto piaciuta al direttore del Foglio che avrebbe minacciato di andarsene. E come in un incontro di boxe impari il peso massimo ha messo k.o. il peso piuma.

Renato Franco
09 dicembre 2007


[via repubblica.it]

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