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giovedì 6 maggio 2010

Lune "vive". Nel nostro Sistema Solare ce ne sono 170. Sono luoghi terribili, con climi spaventosi. Eppure su alcune di esse...


Fanno registrare temperature vicine ai -200°C, sono ricoperte per lo più di ghiaccio o da sconfinati oceani di idrocarburi e sono sconvolte da continue eruzioni vulcaniche. Le 170 lune osservate fino a oggi nel nostro Sistema Solare sono insomma tra i luoghi più inospitali dell'intera galassia, eppure su alcune di esse potrebbero esistere, almeno in teoria, le condizioni idonee allo sviluppo della vita. Se volete scoprire da dove arriva la nostra Luna, quanto freddo può fare su Titano e perché Pan e Atlas non sono rotonde, non perdetevi questo suggestivo articolo:


Io



Gayser di zolfo, altissimi livelli di radiazioni e eruzioni vulcaniche continue: non è l’ambientazione dell’ultimo videogioco fantasy ma quanto accade ogni giorno su Io, uno dei satelliti di Giove, la cui superficie è punteggiata da enormi laghi di lava incandescente che possono arrivare a 200 km di larghezza. É senza dubbio uno dei corpi celesti conosciuti con la più intensa attività eruttiva: le fontane di gas e polvere prodotte dai suoi vulcani e crateri possono arrivare a creare colonne alte fino a 500 km. Tutto ciò è causato dall’enorme forza gravitazionale di Giove, attorno a cui Io ruota lungo un’orbita ellittica: ciò significa che l’attrazione tra il pianeta e il suo satellite si rafforza e si indebolisce costantemente al mutare della distanza. Le rocce di Io sono quindi sottoposte a a una continua dilatazione e compressione che ne prova il surriscaldamento, a temperature tali da dar vita all’attività eruttiva.

Giapeto

Metà nero e metà bianco, con una strana forma schiacciata sia a i poli sia lungo l’equatore: è Giapeto, una delle lune di Saturno. Il materiale scuro forma uno strato spesso circa un metro e si trova depositato sull’emisfero del satellite rivolto verso lo spazio: probabilmente si tratta di detriti raccolti da Giapeto nel suo moto attorno a Saturno. Attualmente non esistono spiegazioni convincenti sulla strana forma di questo satellite composto per l’80% da ghiaccio e solo per il 20% da roccia: secondo le ipotesi più accreditate, quando era molto giovane, ha iniziato a sciogliersi e ruotare su se stesso molto velocemente, assumendo questa singolare conformazione. Questa teoria contrasta però con la forma a cresta della linea equatoriale, alta fino a 20 km, che continua a rimanere un mistero.

Europa


Nonostante la spessa coltre di ghiaccio che la ricorpe, Europa, una delle lune di Giove, è insieme a Io, Enceladus e Tritone uno dei corpi celesti vulcanicamente più attivi dell’intero sistema solare. Il cuore di Europa è costantemente sollecitato dalle intense forze gravitazionali di Giove che agiscono sulle sue rocce riscaldandole fino a farle fondere. Secondo alcune teorie non completamente verificate, il calore generato da questa attività vulcanica sarebbe talmente intenso da mantenere un oceano di acqua allo stato liquido al di sotto della crosta ghiacciata che ricopre il satellite. Che su Europa possano esistere condizioni idonee allo sviluppo della vita? Alcuni scienziati si sono spinti a ipotizzare l’esistenza di venti che dalla faccia scura della luna potrebbero apportare sostanze nutritive in grado di alimentare primordiali microrganismi. Per trovare traccia della loro esistenza occorrerebbe sbarcare su Europa, forare la spessa coltre di ghiaccio e prelevare campioni di acqua. 

Enceladus

Vivere su Enceladus, una delle lune di Saturno, deve essere tutt’altro che facile. Al polo Sud, una batteria di geyeser erutta costantemente vapori e cristalli di ghiaccio che cadono sulla superficie del satellite sottoforma di neve. Anche su Enceladus l’attività eruttiva è di tipo gravitazionale e gli scienziati sono concordi nel ritenere che nel corso del tempo (centinaia di milioni di anni) l’orbita di Enceladus abbia mutato più volte forma e traiettoria, esponendo il corpo celeste a profonde mutazioni climatiche.


Pan


Pan e Atlas Nell’immaginario collettivo le lune sono tutte tonde e lisce. Pan e Atlas, due piccoli satelliti di Saturno, sono l’eccezione che conferma la regola: grandi appena qualche decina di chilometri, assomigliano vagamente a due salsiere volanti. Le origini della loro curiosa forma irregolare sono ancora oggi un mistero: secondo una delle teorie più accreditate la loro orbita è così vicino agli anelli di Saturno da raccogliere parte del materiale ghiacciato proveniente da questi. In questa immagine Pan, visibile all'interno dell'anello A di Saturno.

Cruithne

Secondo alcune teorie è proprio alla nostra Luna che noi dobbiamo la nostra esistenza: sembra infatti che 4,5 miliardi di anni fa un piccolo protopianeta abbia avuto una violenta collisione con la Terra. Da quello scontro ha avuto origine una nube di detriti e rocce vaporizzate che poco a poco si è condensata fino a formare la Luna che oggi conosciamo. Questo antico cataclisma avrebbe avuto il merito di stabilizzare l’inversione degli assi terrestri e i cataclismi climatici conseguenti, creando le condizioni per la vita.
Nel 1986 l'astronomo J. Duncan Waldron ha scoperto un corpo celeste che è stato ribattezzato seconda luna terrestre.Si tratta di Cruithne, un asteroide del diametro di circa 5 km che ruota attorno al Sole in perfetta risonanza con la Terra: ha cioè un periodo di rivoluzione esattamente uguale a quello terrestre e ciò rende perfettamente prevedibili i suoi passaggi vicino al nostro pianeta.


Ganimede

Ganimede, uno ei satelliti di Giove con i suoi 5270 km di diametro è il più grande satellite del nostro sistema solare. Osservato per la prima volta da Galileo nel 1610 con il cannocchiale, confermò in maniera definitiva le teorie eliocentriche dell'astronomo fiorentino. Più grande di Mercurio e tre volte più grande della nostra Luna, ha un campo magnetico così intenso da far ritenere che abbia al suo interno un cuore di metallo liquido. Secondo le più recenti osservazioni potrebbe ospitare un oceano di acqua allo stato liquido chiuso sotto due strati di ghiaccio a circa 200 km di profondità.

Titano

Titano è una delle lune di Saturno e, a uno sguardo superficiale, assomiglia incredibilmente alla Terra: ha laghi (di idrocarburi), colline e montagne (di ghiaccio), distese desertiche (di nitrati) e addirittura nebbia e pioggia (acida). Peccato che la sua distanza dal Sole non faccia mai salire la temperatura sopra i -180°C. Secondo le ultime ricerche i suoi laghi e le sue piogge sono costituite all’80% da etano, metano, propano e acetilene. Eppure su questo pianeta apparentemente inospitale potrebbe esserci la vita.

Caronte

Caronte, uno dei satelliti di Plutone, potrebbe presto essere promosso. Risponde infatti a tutti i requisiti proposti nel 2006 dall'Unione Astronomica Internazionale per essere classficato pianeta: ha una massa sufficiente perchè la forza di gravità gli conferisca una forma quasi sferica e ruota attorno al Sole. Caronte e Plutone ruotano entrambi attorno ad uno stesso centro, che ruota a sua volta attorno al Sole. Se questa definizione fosse stata accettata, Caronte, chè più grande del suo pianeta madre, sarebbe stato promosso a pianeta e i due corpi celesti avrebbero formato un sistema binario. In quest'immagine, scattata nel 2005 dal telescopio spaziale Hubble, è visibile Plutone al centro, Caronte subito sotto a destra, e in secondo piano Nix e Idra, gli altri due satelliti di Plutone.

Nereide

Nereide è uno dei satelliti di Nettuno. A differenza delle altre lune presenti nel nostro Sistema Solare, che ruotano dolcemente attorno al proprio pianete, Nereide gira vorticosamente lungo una delle orbite più irregolari osservabili con i nostri strumenti. Secondo una teoria condivisa dalla maggior parte degli astronomi, in epoche passate Nereide potrebbe essere stata una cometa o un asteroide rimasto imbrigliato nel campo gravitazionale del pianeta. La sua composizione è però totalmente diversa da quella di altri corpi celesti che provengono dalla cintura di Kuiper: una zona esterna al Sistema Solare dalla quale provengono quasi tutte le comete e gli asteroidi conosciuti. Nereide potrebbe quindi venire da molto più lontano… 

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