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La durata massima delle registrazioni è di 3 ore e non è previsto un limite al numero di registrazioni programmate.
Esistono diversi formati di registrazione in modo da privilegiare la qualità o la dimensione del file video inoltre viene data anche la possibilità di registrare numerose emittenti radiofoniche.
Nota : Fino al 9 ottobre 2007 era possibile registrare anche i canali mediaset ma dopo una diffida da parte della stessa, vcast ha preferito autosospendersi in attesa di una definizione della controversia.
VideoGuida:
La fine del sistema televisivo piramidale
Oggi il mondo televisivo Italiano è rigidamente chiuso in una piramide al cui vertice ci sono 2 soli broadcaster nazionali che controllano una filiera incredibile di soggetti. Alla base della catena alimentare ci sono i produttori e gli autori: dovrebbero essere in cima poiché sono quelli che effettivamente creano la televisione ma sono quelli con il minor potere e di conseguenza vengono mangiati dai predatori (i broadcaster). Se volente un esempio vi basti pensare alla recente vicenda di Vivere, programma cancellato dopo averlo fatto saltellare su è giu per il palinsesto facendogli perdere ascolti.
Vi propongo una analogia: 15 anni fa il mercato discografico era controllato da pochissimi soggetti, Capitol Records, BMG, Sony, convinti che tutto sarebbe rimasto immutato nei secoli a venire. Invece è successo l’esatto contrario, gli utenti hanno ‘preso il potere’ e hanno distrutto un mercato oligarchico per restituire il controllo agli artisti: la lapide l’hanno scritta i Radiohead la settimana scorsa con il rilascio del primo disco non intermediato da una casa discografica, proprio come se fossero l’ultima delle garage band. In poche parole è cambiato tutto. Chi ascolta è entrato in diretto contatto con chi la musica la fa.
Mediaset è convinta che il sistema televisivo italiano vada benissimo così com’è: totale diffusione dell’analogico, un satellite di nicchia, un digitale terrestre per una pay tv da fare concorrenza a Sky; internet non viene preso sul serio. Non è una mia opinione, è quanto è stato espresso con assoluta chiarezza da rappresentanti Mediaset in ben due convegni recenti a cui sono stato. E se si sbagliassero? E se gli spettatori non fossero così passivi? E se quello che conta fosse il contenuto e non più il canale?
Vcast propone un modello nuovo di uso della televisione: vedere quello che si vuole quando si vuole. I contenuti arrivano ‘da soli’ e sono disponibili sempre; il videoregistratore virtuale serve a sopperire ad una mancanza di contenuti direttamente serviti dai produttori, ed è questa la direzione in cui ci stiamo muovendo: mettere in contatto chi guarda la televisione con chi la produce. Senza intermediazioni. Con un meccanismo che sia semplice ed efficiente e garantisca i diritti di tutti, non solo di alcuni.
Chi ha Tempo, non aspetti Tempo.
Una affermazione che ho sentito ed usato innumerevoli volte è Non ho Tempo. In effetti è una affermazione sostanzialmente sbagliata poiché il Tempo, oltre a non essere di nessuno, non si perde, non si trova, non si recupera, ma neanche si pesa o trattiene. Il Tempo è semplicemte una convenzione, una cosa che viene misurata in ore ma che è per definizione stessa immateriale.
Eppure ci vincola, ci condiziona, ci opprime e ci libera. La nostra ambizione è di dare la possibilità alla Persona di avere più tempo permettendogli di scegliere, selezionare, registrare più contenuti video contemporaneamente per poi guardarseli come e quando crede. A casa, in treno, al parco. Oppure semplicemente di guardarli poi e adesso farsi una passaggiata.
Vcast fa questo: presenta quanto è disponibile in rete, produce i propri contenuti e consente di registrare ciò che va in onda sulla televisione tradizionale.
La speranza è che Vcast migliori, seppur di poco, le nostre vite, rendendole un po’ più semplici e un po’ più ritagliate su di noi e non sui gusti di qualcun’altro.
[via vcast
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