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venerdì 7 maggio 2010

Telecom inizia i test per tagliare la banda a chi utilizza i programmi peer to peer


L'azienda sperimenta il network management: chi usa i programmi di peer-to-peer naviga più lentamente. Insorgono i concorrenti, l'Agcom chiede chiarimenti. Negi Usa si lavora per imporre ai provider la "net-neutrality"

E' polemica su Telecom Italia, che sta sperimentando sulla sua rete la possibilità di differenziare la velocità a seconda delle applicazioni usate dagli utenti. L'ex monopolista ha annunciato 1 l'introduzione di tecniche di network management che limiteranno la velocità massima raggiungibile dalle applicazioni che consumano più banda (come il peer2peer), a vantaggio di quelle che funzionano in tempo reale o quasi (come la navigazione su siti, lo streaming, il VoIP). Beninteso, tutte le applicazioni funzioneranno, ma a velocità diverse. I test riguarderanno i clienti Alice Adsl di alcune zone d'Italia e dureranno sei mesi. Ma i concorrenti e l'Authority tlc chiedono chiarimenti...

L'idea alla base della sperimentazione Telecom è evitare che lo scambio di grossi file tolga troppa banda ad altri servizi, saturando la rete. "È la prima volta che lo facciamo. Solo sulla base dei risultati decideremo se e come procedere", fanno sapere da Telecom Italia. "Abbiamo avvisato della sperimentazione il ministero dello Sviluppo Economico". Sì, ma non i concorrenti, né l'Autorità garante delle comunicazioni, che infatti hanno reagito alla notizia. L'Aiip, associazione che raccoglie i principali provider italiani, ha avvisato l'Agcom diffidando Telecom dal proseguire la sperimentazione: in sostanza richiede maggiori informazioni su come questa funzionerà, temendo che possa danneggiare la concorrenza e violare la privacy degli utenti.

Sono preoccupazioni che rientrano nel dibattito sulla neutralità della rete, di cui si sta discutendo a livello internazionale e soprattutto negli Usa. In sintesi: finora gli operatori hanno gestito il traffico degli utenti in modo più o meno neutrale, cioè trattando tutte le applicazioni internet in modo paritario. Adesso però sono sempre più intenzionati a cambiare le regole del gioco, calibrando la velocità del traffico in base al tipo di applicazione. Dicono di volerlo fare per migliorare la qualità del servizio, perché una rete gestita in modo più intelligente funziona meglio. Senza congestioni né rallentamenti. L'altra faccia della medaglia è che gli operatori, in questo modo, arrivano ad assumere un grande potere su quello che passa sulla propria rete. Possono alterare gli equilibri e le economie di internet. Anche la privacy degli utenti è in gioco, perché gli operatori devono analizzarne il traffico per accelerare o rallentare alcune applicazioni.

Non a caso, infatti, negli Usa la Federal Communications Commission sta provando a vietare qualunque tipo di violazione della neutralità della rete, scontrandosi però con le resistenze degli operatori. A questo scopo, starebbe addirittura per cambiare le leggi alla base della regolamentazione dei servizi banda larga negli Usa, come anticipato oggi dal Wall Street Journal. Anche l'Agcom è sul chi va là, tanto che ha raccolto la diffida di Aiip in pochi giorni. Ha mandato a Telecom una lettera chiedendo un chiarimento in tutta fretta. Telecom "è invitata a fornire sollecitamente i necessari chiarimenti a riguardo, al fine di consentire gli approfondimenti e le valutazioni di competenza", si legge nella lettera, che si chiude con "in attesa di un vostro puntuale e tempestivo riscontro".



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