L'Italia dei rimedi si attrezza, vedendole schiudersi allegre ai primi soli di questo mese: pesci rossi, pipistrelli, piante respingenti. Ordinanze dei comuni, ogni cittadino sia vigile nella manutenzione dei pozzetti, delle piscine, delle acque stagnanti. Altrimenti multe salate. Perché è una lotta, e non sempre efficace. Ecocompatibile sì: in molti comuni, vedi Cremona, nelle piazze sorgono ovunque le "bat box", piccole tane di legno artificiali per accogliere i pipistrelli, gran divoratori di insetti: fino a duemila al giorno. E così ha deciso Godega Sant'Urbano (Treviso) dove il sindaco Alessandro Bonet punta sulla campagna "Adotta un pipistrello". L'amministrazione si è impegnata a mettere le casette per i chirotteri in alcune aree verdi e nei giardini delle scuole, invita i cittadini a fare altrettanto. Schierate anche le catambre, piante che contengono una sostanza repellente, il catalpolo, e che verranno sistemate nel primo giardino pubblico "zanzare free".
Fino a ottobre a Ravenna è iniziato un programma territoriale di contrasto: trattamenti nei pozzetti stradali, aree verdi, scuole. Ordinanze ferree per i cittadini che devono: evitare acqua stagnante in spazi aperti, tenere sgombri cortili e giardini da erbacce, sterpi e rifiuti. Controlli della polizia municipale, sanzioni fino a 516 euro per i trasgressori. La Regione va giù duro visti i due casi di virus da West Nile registrati lo scorso anno. E così controlli attenti a Forlì per chi non procede secondo le ordinanze del comune, due in vigore dall'inizio del mese. Interventi chimici e naturali a Spoleto nelle zone pubbliche, anche qui regole stringenti, multe fino a 100 euro. A Bologna prodotti antilarvali ovunque, e un invito a comprare pesci rossi: belli e utili, mangiano dalle larve agli adulti (di zanzara). È la soluzione che piace di più anche a Claudio Venturelli, entomologo, Ausl di Cesena: "Ben vengano le bat box, ma la zanzara tigre vola di giorno, e il pipistrello come è noto di notte. Nessuna prova scientifica sulla repellenza di alcune piante. Meglio i pesci rossi, e i corretti comportamenti dei singoli: pulire i giardini, evitare l'acqua stagnante".
Tremiladuecento le specie nel mondo, 70 in Italia, ma non è detto che non ne arrivino altre, come la temuta Aedes Aegypti: trasmette la febbre gialla. Quella comune non è da meno, porta la West Nile, tre casi nel 2008 e nove nel 2009. L'integrazione perfetta l'ha realizzata la Tigre (Aedes albopictus), immigrata arrivata a bordo di copertoni dall'Asia e ormai zanzara di città. In Emilia Romagna ha trasmesso nel 2007 l'epidemia di Chikungunya, e quest'anno va data tutt'altro che smunta. "I cambiamenti climatici, 0,4 gradi in più in dieci anni, hanno favorito la loro crescita" spiega Venturelli. "Un buon rimedio è un batterio, il Bacillus thuringiensis israelensis, in commercio, è efficace". Il freddo dell'inverno non le ha toccate, nei tombini resistono fino a meno 5 gradi. Tigri sì, ma metropolitane.
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