Home 

lunedì 28 giugno 2010

La vita oltre la Rete L'eredità è una password

IL MONDO virtuale è privo di paradiso e la Rete rischia di renderci eterni blogger virtuali. Per MySpace, Twitter, Facebook, Youtube, e-mail o Flickr la morte fisica è solo un problema di puntini di sospensione. Un congelamento di dati in attesa di essere toccati ancora da un cursore. Il pensiero è macabro ma Elin Tybring e Lisa Granberg, due ragazze svedesi decisamente piene di vita, hanno deciso di fare ordine e di cavalcare un mercato che ha ancora molto spazio da offrire. Grazie a loro stabilire che fare dei vostri averi e domini nel web in caso di decesso, è solo una scelta in più. Un testamento che non ha bisogno di legali e non segue regole. Nessun parente litigherà per avere la vostra password di Facebook, questo è sicuro. O forse no.

Il sito MyWebWill 1 nasce sulla morte. La versione punto com è uscita da pochi giorni, dopo un paio di mesi di prova solo in svedese. Il sistema è classico. Basta diventare soci e poi cliccare scegliendo le varie opzioni. Si possono lasciare in eredità le varie password, decidere a chi inviarle in caso di 'partenza', mandare le mail a tutti i contatti con l'ultimo saluto, "ci vediamo dall'altra parte" si legge sull'esempio tetro ma esaustivo del sito. Si può anche scegliere di dare a qualcuno la possibilità di continuare a scrivere il proprio blog. Fino alla gestione del conto, la cancellazione delle carte di credito che altrimenti continuerebbero a pagare conti a vuoto e altre cose.

Due le opzioni post mortem:

iPhone Magazine - Luglio 2010 (Italy)

Jack - Luglio 2010 (Italy)

giovedì 24 giugno 2010

Attrazione Integrale - Speciale Prove su Strada 2010

Scimpanzè pronti a uccidere per la conquista del territorio

Nella foresta ugandese è da poco terminata una disputa sanguinosa durata 10 anni con la conquista, da parte dei vincitori, del territorio che apparteneva ai vinti. Sembra una storia tra uomini ma riguarda invece due gruppi di scimpanzé. L'episodio è la prima prova solida di un comportamento umano: gli scimpanzé uccidono i rivali per conquistare i loro territori.

La scoperta, che è stata pubblicata su Current Biology, si deve al primatologo John Mitani della University of Michigan di Ann Arbor, il quale ha studiato per oltre un decennio il gruppo di scimpanzé, chiamato "Ngogo" dalla località in cui vive, nel Parco Nazionale Ugandese di Kibale. Tra il 1999 e il 2009 il ricercatore e il suo team hanno assistito a 18 attacchi mortali, condotti dai maschi su un altro gruppo di scimpanzé. E hanno trovato le prove di altri 3 attacchi mortali che fanno del gruppo Ngogo uno dei più violenti tra quelli studiati in Africa fino ad ora.

Va sottolineato il fatto che il gruppo, composto da circa 150 individui, è il più numeroso della zona e questo gli permette di controllare molto bene il territorio. "Gli attacchi al 'nemico' sono sempre avvenuti quando questi incontravano un gruppo di scimpanzé con un minor numero di individui -spiega Mitani- seguendo una vera e propria tattica d'attacco". Nel 2009 il primatologo aveva notato che gli Ngogo si erano a tutti gli effetti impossessati del territorio di altri gruppi, ampliando il proprio regno di circa 6,4 chilometri quadrati, il 22% in più rispetto all'area originaria. "L'anno scorso i maschi si sono trasferiti con le loro femmine e i loro piccoli nelle zone conquistate e subito si sono comportati come se fossero in un territorio tutto loro", ha spiegato Mitani. La nuova area faceva particolarmente gola agli Ngogo perché ricca di cibo, sopratutto alberi di gelso nero che offrono una grande quantità di apporto calorico.

lunedì 21 giugno 2010

National Geographic Italia - Maggio 2010

MotoSprint Nr.17

Stipendi in Rai: quanto guadagnano Vespa e co?

Stipendi in Rai: quanto guadagnano Vespa e co?


Spesso non è facilissimo capire l’ammontare degli stipendi in Rai. Questo perché molti dei conduttori e dei lavoratori dell’azienda di Stato non sono assunti direttamente, ma figurano in varie forme di collaborazione esterna.

Il Fatto Quotidiano ha riportato le cifre che molti vip Rai prenderebbero con contratti di appalto per collaborazioni esterne. In totale la cifra ammonterebbe a 1,31 miliardi di euro. Di questi, quasi 140 milioni di euro andrebbero agli stipendiati come consulenti. Tra di essi ci sono anche Bruno Vespa e Giovanni Floris. Anche altri giornali, fra cui la Repubblica, hanno pubblicato dei dati che in alcuni punti sono discordanti.
Ecco le cifre tratte dal Fatto Quotidiano sui compensi di alcuni famosi volti Rai:

sabato 19 giugno 2010

La nostra personalità? Deriva dal nostro nome


Due studi americani e un sondaggio inglese analizzano le scelte di tremila famiglie confrontandole con lo sviluppo dei bambini. "Il modo in cui ci chiamiamo è un simbolo. Influenza l'atteggiamento degli altri"

KEVIN, Maicol, Eva, Ridge, Suellen, Gionatan: l'anagrafe italiana è piena di nomi come questi, ma per fortuna sono frequenti anche i più tradizionali Gabriele, Marco, Francesca e Anna. Il nome che si porta è infatti molto più importante di quanto si possa pensare e secondo la scienza averne uno musicale ed elegante non solo aiuta a sentirsi più sicuri ma predispone positivamente le persone nei nostri confronti.

Il professor David Figlio della Northwestern University, in Illinois, è riuscito a dimostrare, analizzando le scelte di battesimo di 3000 famiglie, ciò che tutti sospettavano: più facile dubitare della virtù di una Jessica che di una Geltrude, scontato considerare più moderno un Alex che un Salvatore. Poco importa cosa facciano e pensino davvero queste persone, il nostro cervello trasmette e riceve impulsi e impressioni appena il nome viene pronunciato.

"Il modo in cui ci chiamiamo è un simbolo, uno specchio - spiega lo psichiatra Alessandro Meluzzi - e rappresenta il nostro biglietto di presentazione di fronte al resto del mondo. Il suono che ha e il significato che rievoca influiscono direttamente sul comportamento degli altri nei nostri confronti, e questo ha effetti a sua volta sui nostri circuiti neuroendocrini: a seconda dei casi viene favorita la produzione di ossitocina, dopamina o endorfine. Possiamo insomma dire che il nome che ci viene dato influisce sul nostro sviluppo".

Non è dunque un caso che i libri per scegliere come si chiamerà il bambino siano così popolari: secondo il professor Figlio quando si attribuisce un nome si prova ad allestire fin da subito un pezzo di personalità, tappa obbligatoria all'interno di una società basata su apparenze e prime impressioni. "Dare al maschio un nome troppo femminile potrebbe creargli problemi di insicurezza - spiega lo studioso - e i nomi troppo originali o rari rendere le persone più diffidenti nei suoi confronti". Dopo aver analizzato 1700 combinazioni di lettere e suoni, gli studiosi hanno notato che nomi aggraziati e femminili fanno sì che chi li porta riceva un trattamento di favore, mentre quelli androgini o inusuali fanno scattare comportamenti penalizzanti. Al primo posto fra quelli più dolci e attraenti c'è Isabella, mentre chi porta nomi tradizionali come Anna, Elisabetta o Emma gode di maggiore fiducia rispetto a bambine battezzate in modo più canonico.

Sul rapporto tra il modo in cui ci chiamiamo e lo sviluppo della vita è stato pubblicato uno studio anche dagli psicologi della Wayne State University di Detroit. Stando ai dati raccolti, chi ha un nome che inizia per "A" è destinato a vivere più a lungo di chi ne ha uno che inizia per "B", "C" o "D". La ricerca ha preso in esame 10mila persone fra atleti, professionisti, medici e avvocati nati tra il 1875 e il 1930, scoprendo che Andrew, Anthony e Albert avevano spento più candeline dei colleghi Dylan, Daniel e Dwight, vivendo in media 9,5 anni di più. L'età media degli sportivi con la "D" è risultata di 69,2 anni, quella dei nomi in "A" di 73,4 e quella di tutti gli altri di 71,3. Classifica interessante anche quella riguardante le professioni: gli psicologi hanno scoperto il singolare gioco di assonanze per cui i Lawrence ("law" significa legge) finiscono per diventare principi del foro, mentre le Dennises hanno un destino da dentiste. Chissà che il nostro cervello, sofisticato com'è, non decida di seguire l'impronta genetica vocale che fin dal primo giorno lo accompagna, lo limita e lo rappresenta.




Proposta per Abbonamento a FOCUS

 
Dato che tra le centinaia di riviste digitali presenti in rete manca Focus, propongo l'acquisto di un abbonamento annuale; visto anche il forte sconto della versione in pdf (-53%), il prezzo è tranquillamente abbordabile: € 19.90.
Chi fosse interessato può quindi partecipare all'acquisto con il tasto donazione:

Vedi anche:

I Soldi & Diritti Nr.110 (rivista di Altroconsumo)

Facebook: ‘chi ha guardato il mio profilo’, funziona?

facebook_privacy
 
In moltissimi sono curiosi di chi fa visita al proprio profilo Facebook. Vanità, curiosità, statistiche, ognuno con le proprie motivazioni si chiede a chi interessa la propria pagina. Ecco allora che è nata una applicazione ‘Chi ha Guardato’: funziona o solita bufala?

venerdì 18 giugno 2010

2012 fatti da parte: nel 2013 arriverà la Tempesta Solare Fine Di Mondo, garantisce la NASA

Moriremo tutti: ma nel 2013, non nel 2012. O almeno così vorrebbero farci credere il Daily Telegraph britannico e tutti gli altri giornali che ne scopiazzeranno sicuramente l'incosciente articolo, che preannuncia una "super tempesta" solare: "scienziati esperti dell'agenzia spaziale ritengono che la Terra verrà colpita da livelli senza precedenti di energia magnetica proveniente dai brillamenti solari dopo che il Sole si sarà svegliato 'dal sonno profondo' intorno al 2013".

L'articolo prosegue con un elenco delle catastrofi che ne conseguiranno: la tempesta "potrebbe danneggiare i sistemi dei servizi d'emergenza, le attrezzature degli ospedali, i sistemi bancari e i dispositivi di controllo del traffico aereo, fino agli apparecchi comuni come i computer domestici, gli iPod e i navigatori satellitari". Rabbrividiamo. Soprattutto per gli iPod.

C'è di che spaventarsi, visto che vengono citate le dichiarazioni di Richard Fisher, che essendo direttore della divisione di fisica del Sole della NASA....

Chip Computer & Communications - April 2010 (Italy)

Linux Magazine - Aprile 2010

martedì 15 giugno 2010

Il nuovo Gps preciso al centimetro

Il sistema di navigazione satellitare in mano al Pentagono diventa molto più preciso. Sbaglieremo meno, ma saremo più spiati

Martedi 15-06-2010 - Il Global Positioning System, meglio conosciuto come Gps, sta per compiere un significativo passo in avanti e aumentare la propria precisione passando dallo scarto di un raggio di una quindicina di metri a meno di un centimetro.
Balzo in avanti importante che permetterà al Pentagono (che continua a tenerlo saldamente sotto il suo controllo) di migliorare l'efficienza dei suoi servizi ma - nello stesso tempo - di aumentare la sua capacità di controllo e di sicurezza sui cittadini e sul territorio.

Occorre infatti tener presente che, se per noi il Gps è il sinonimo di navigazione satellitare, in realtà senza di lui si fermerebbero i Bancomat e le operazioni di Borsa. Ne sanno qualche cosa gli abitanti di San Diego, in California, che nel 2007, per un errore nella Marina Militare che aveva criptato i segnali dei satelliti Gps, si sono trovati immersi in un blackout che ha paralizzato le comunicazioni mobili e i servizi ospedalieri, sale operatorie comprese. Nel 2009 è toccato a New York con Bancomat e Wall Street fermi per alcune ore perché è la rete satellitare del Gps che fornisce l'ora esatta agli orologi atomici, indispensabili per sincronizzare tutte le operazioni bancarie.

iCreate - May 2010 (Italy)

Panorama n. 25 del 17 giugno 2010

Photografare in Digitale - February - March - April - May 2010 (Italy)

domenica 13 giugno 2010

Mondiali in streaming, i migliori siti per vederli gratis


Calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle, birra gelata, tifo indiavolato e rutto libero.  Alzi la mano chi non vorrebbe seguire così, alla maniera di Fantozzi, tutte le partite dei mondiali di calcio che hanno appena preso il via in Sudafrica. La realtà, però, è molto diversa. Siamo ancora a giugno e, visto che il lavoro ci chiama, molti di noi sono costretti a “guardicchiare” le partite con mezzi di fortuna, magari usando il PC del lavoro (ma solo durante le pause, non fate i furbacchioni!) o lo smartphone di qualche collega.
Ecco, allora, pronta per voi una bella lista con tutti i migliori siti dove seguire i mondiali streaming. Magari a qualità non eccelse, con commenti in lingue non sempre comprensibilissime (ci riferiamo a Bagni, ovviamente), ma senza spendere il becco di un quattrino e con la possibilità di farlo con qualsiasi computer e browser abbiate sotto mano.
Related Posts with Thumbnails

In questo blog ti piacerebbe trovare più post su: